Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 14401 del 2 aprile 2019

ECLI:IT:CASS:2019:14401PEN

Massima

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La qualifica di incaricato di pubblico servizio, ai fini dell'applicazione del reato di peculato, richiede che l'attività svolta dal soggetto agente sia disciplinata da norme di diritto pubblico e finalizzata al perseguimento di interessi pubblici, con l'attribuzione di poteri autoritativi e certificativi, non essendo sufficiente la mera finalità pubblicistica dell'ente presso il quale il soggetto presta la propria attività. Pertanto, l'attività di mera commercializzazione di merci svolta da un soggetto estraneo all'ente, sulla base di un contratto di agenzia e di istruzioni generali impartite dall'ente stesso, non può essere qualificata come incarico di pubblico servizio, configurando piuttosto il reato di appropriazione indebita, aggravato dall'abuso di relazioni d'ufficio e dal rilevante danno patrimoniale cagionato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. CALVANESE Ersil - rel. Consigliere

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

Dott. ROSATI Martino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 17/05/2018 della Corte di appello di Napoli;
visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Dott.ssa ((omissis));
udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale, Dott. ((omissis)), che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
udito per le parti civili, avv. (OMISSIS), per (OMISSIS), e, quale sostituto processuale dell'avv. (OMISSIS), per…

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