La sanzione amministrativa della chiusura di un esercizio commerciale per la violazione del divieto di accesso ai minori in aree destinate al gioco con vincite in denaro non può essere applicata automaticamente al nuovo titolare dell'attività, in assenza di elementi che dimostrino il suo legame con il soggetto che ha commesso la violazione. Il principio di colpevolezza e di personalità della responsabilità sanzionatoria, desumibile dagli artt. 3 e 6 della legge n. 689/1981, impone che la sanzione sia riferita all'originario soggetto agente, non potendosi trasformare in un onere reale destinato a seguire l'azienda in tutte le sue vicende giuridiche. Inoltre, l'intervenuto mutamento della titolarità dell'esercizio commerciale comporta la necessità di una nuova contestazione dell'addebito e della comunicazione di avvio del procedimento sanzionatorio nei confronti del nuovo gestore, in applicazione dei principi generali di cui alla legge n. 241/1990, non potendosi ritenere sufficiente il mero coinvolgimento informativo dello stesso. Il provvedimento sanzionatorio non può, pertanto, essere adottato automaticamente nei confronti del nuovo titolare, in assenza di tali presupposti procedimentali.