Cassazione penale Sez. III sentenza n. 13663 del 6 maggio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:13663PEN

Massima

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Il reato di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti di cui all'art. 74 del D.P.R. 309/1990 richiede l'effettiva costituzione e operatività di un'organizzazione stabile posta in essere da almeno tre persone, vincolate da un patto associativo avente ad oggetto un programma criminoso nel settore degli stupefacenti, da realizzare attraverso il coordinamento degli apporti personali. L'esistenza dell'associazione può desumersi dalla serialità degli episodi, dalla stabilità delle relazioni che mostrano una gestione preventiva del programma criminoso attraverso una struttura organizzata con uomini e mezzi, nonché dalla ripetizione e uniformità delle condotte finalizzate alla realizzazione di un comune programma delittuoso. L'aggravante di cui all'art. 416-bis.1 c.p. di aver agevolato l'attività di un'associazione di tipo mafioso ha natura soggettiva, essendo incentrata sulla particolare motivazione a delinquere e sulla specifica direzione finalistica del dolo e della condotta a favorire il sodalizio. Pertanto, essa si applica solo al concorrente che abbia agito con lo scopo di agevolare l'attività dell'associazione mafiosa, non essendo sufficiente il mero riferimento al contesto in cui si è svolta la condotta. L'aggravante della transnazionalità prevista dall'art. 4 della L. 146/2006 presuppone che il reato sia stato commesso con il contributo di un gruppo criminale organizzato, impegnato in attività illecite in più di uno Stato, diverso e distinto dall'associazione per delinquere operante in ambito nazionale. Tale aggravante non è configurabile quando il gruppo criminale organizzato sia esso stesso l'associazione per delinquere. Le esigenze cautelari per il reato associativo di cui all'art. 74 del D.P.R. 309/1990 devono essere valutate concretamente, senza presunzioni di stabilità del sodalizio, sulla base di specifici elementi idonei a dimostrarne l'attualità, come la prosecuzione di attività illecite, i legami con contesti criminali e l'assenza di ravvedimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ACETO Aldo - Presidente

Dott. GENTILE Andrea - Consigliere

Dott. SCARCELLA Alessio - rel. Consigliere

Dott. REYNAUD Gianni Filipp - Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
- (OMISSIS), n. (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del tribunale del riesame di Reggio Calabria in data 25/07/2019;
visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere SCARCELLA Alessio;
udita la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale SPINACI SANTE, che ha chiesto annullarsi con rinvio l'ordinanza impugnata, limitatamente all'aggravante mafiosa, e rigettarsi nel resto il ricorso;
udite, per i…

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