Cassazione penale Sez. V sentenza n. 7856 del 19 febbraio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:7856PEN

Massima

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Il comportamento di divulgare notizie intime e riservate sulla vita privata di una persona, anche se non contestuali e rivolte a più destinatari in tempi diversi, integra il reato di diffamazione, in quanto lesivo della reputazione e della dignità personale della vittima, in particolare quando la notizia riguarda una relazione extraconiugale, in quanto contraria ai doveri di fedeltà derivanti dal matrimonio e ai canoni etici condivisi dalla comunità sociale. La valutazione della credibilità e attendibilità delle prove testimoniali, anche se provenienti da soggetti legati alla parte offesa, rientra nel potere discrezionale del giudice di merito e non è sindacabile in sede di legittimità, salvo che non sia affetta da manifesta illogicità o irragionevolezza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PEZZULLO Rosa - Presidente

Dott. MAZZITELLI Caterina - Consigliere

Dott. SCOTTI Umberto Luig - Consigliere

Dott. DE GREGORIO Eduardo - rel. Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 11/10/2016 del TRIBUNALE di COSENZA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere EDUARDO DE GREGORIO;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore FIMIANI PASQUALE;
Il Proc. Gen. conclude per l'inammissibilita'.
Udito il difensore avvocato (OMISSIS), per la parte civile, chiede il rigetto del ricorso;
deposita conclusioni e nota spese.

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