Cassazione penale Sez. III sentenza n. 41853 del 19 ottobre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:41853PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare la credibilità e l'attendibilità di dichiarazioni accusatorie rese da collaboratori di giustizia o da altri soggetti indicati nell'art. 192 c.p.p., commi 3 e 4, deve verificare: 1) la credibilità soggettiva del dichiarante, valutandone la personalità, le condizioni socio-economiche e familiari, il passato e i rapporti con i chiamati in correità; 2) l'attendibilità intrinseca delle dichiarazioni, considerandone la spontaneità, la precisione, la completezza, la coerenza e la costanza; 3) l'esistenza di riscontri esterni idonei a confermare l'attendibilità delle dichiarazioni, senza che tali riscontri debbano provare il fatto-reato e la responsabilità dell'imputato. Quando le dichiarazioni accusatorie provengono da più soggetti rientranti nelle categorie di cui all'art. 192 c.p.p., commi 3 e 4, il giudizio di attendibilità deve essere fondato sulla contestualità e autonomia delle dichiarazioni, sulla reciproca non conoscenza dei dichiaranti e sull'assenza di elementi che facciano ipotizzare una fraudolenta concertazione. Eventuali discrasie o smagliature tra le dichiarazioni non inficiano necessariamente la loro attendibilità, potendo talora confermarne la reciproca autonomia, purché risulti la complessiva convergenza nei rispettivi nuclei fondamentali. In tema di reati commessi nell'ambito di organizzazioni criminali di tipo mafioso, la presenza di lievi difformità nelle dichiarazioni accusatorie non implica di per sé il venir meno della loro sostanziale affidabilità, quando sia adeguatamente motivata la loro complessiva convergenza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SQUASSONI Claudia - Presidente

Dott. GRILLO Renato - Consigliere

Dott. RAMACCI Luca - Consigliere

Dott. ACETO Aldo - Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza pronunciata dal Tribunale del riesame di Catania in data 16/6/2015;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
sentita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));
sentite le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale BALDI Fulvio, che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 16/6/2015, il Tribunale del riesame di Catania rigettava il ricorso proposto da (OM…

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