Cassazione penale Sez. II sentenza n. 20769 del 14 maggio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:20769PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel procedimento di prevenzione, può fondare la valutazione della pericolosità sociale del proposto su elementi di fatto e di prova, anche di natura indiziaria, tratti da procedimenti penali, anche se non ancora definiti con sentenza irrevocabile, purché tali elementi siano logicamente e adeguatamente motivati. La persistenza della pericolosità sociale può essere desunta anche da condotte delittuose successive all'applicazione della misura di prevenzione, nonché dalla circostanza che il periodo di detenzione, una volta cessato, non sia tale da consentire una rivalutazione della pericolosità. Il giudice di legittimità, in sede di ricorso per cassazione avverso il provvedimento di applicazione della misura di prevenzione, può sindacare esclusivamente la violazione di legge, non essendo ammissibile il vizio di motivazione, salvo che questa non sia del tutto carente o meramente apparente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. MANTOVANO Alfredo - Consigliere

Dott. DI PAOLA Sergio - Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

Dott. PACILLI Giuseppin - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto emesso dalla Corte d'appello di Reggio Calabria il 6.7.2018;
Visti gli atti, il decreto e il ricorso;
Udita nell'udienza camerale del 30.1.2019 la relazione fatta dal ((omissis));
Letta la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale in persona di ((omissis)), che ha chiesto di annullare il decreto con rinvio per nuovo esame ad altra sezione della Corte d'appello di Reggio Calabria.
RITENUTO IN FATTO
Con decreto del 6 lugl…

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