La revoca della patente di guida è un atto dovuto per l'amministrazione nei confronti di coloro che sono sottoposti a misure di prevenzione, come la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, senza che residuino ulteriori spazi di discrezionalità. Tale previsione normativa, volta a limitare la libertà di movimento di tali categorie di soggetti ritenuti pericolosi per la sicurezza pubblica, non contrasta con il diritto costituzionale al lavoro, in quanto l'abilitazione alla guida ha carattere generale e non rappresenta l'unico mezzo per consentire gli spostamenti necessari all'attività lavorativa, potendo essere fronteggiata attraverso l'utilizzo di mezzi pubblici. La valutazione circa l'inconciliabilità del possesso della patente di guida con la condizione di sorvegliato speciale è stata compiuta a monte dal legislatore, il quale ha ritenuto di dover sacrificare le esigenze di libertà individuali in nome dell'interesse pubblico alla prevenzione dei reati e alla sicurezza della collettività, prevalente su ogni altro interesse particolare dell'interessato. Pertanto, in pendenza dell'esecuzione di una misura di prevenzione, la revoca della patente di guida costituisce un atto dovuto per l'amministrazione, senza che sia necessaria un'ulteriore valutazione comparativa degli interessi in gioco.