Cassazione penale Sez. I sentenza n. 45373 del 13 novembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:45373PEN

Massima

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La condizione di pericolosità sociale di un soggetto indiziato di appartenere ad associazioni di tipo mafioso risponde alle caratteristiche della permanenza, in quanto lo status che caratterizza quel tipo di "relazione intersoggettiva" individua una condizione di pericolosità latente, insita nella stessa accertata condizione personale. Pertanto, per escludere tale pericolosità è necessario acquisire la prova del recesso volontario, esplicito, coerente e univoco dalla associazione mafiosa, non essendo sufficiente il mero decorso del tempo o la disintegrazione della consorteria. Ai fini dell'applicabilità della misura di prevenzione della confisca di beni patrimoniali nella disponibilità di persone indiziate di appartenere ad associazioni di tipo mafioso, è sufficiente che sussistano una sproporzione tra le disponibilità e i redditi dichiarati dal proposto, ovvero indizi idonei a lasciar desumere in modo fondato che i beni dei quali si chiede la confisca costituiscano il reimpiego dei proventi di attività illecite, senza che il proposto sia riuscito a dimostrarne la legittima provenienza. In tale contesto, non rilevano i proventi conseguiti in violazione degli obblighi fiscali, in quanto essi non possono essere considerati "leciti" ai fini dell'esclusione della sproporzione. Infine, in tema di procedimento di prevenzione, è inammissibile il ricorso per cassazione presentato personalmente dal terzo interessato avverso il decreto che dispone la misura patrimoniale della confisca, in quanto costui, in quanto portatore di interessi civilistici, ha l'onere di patrocinio, che è soddisfatto solo attraverso il conferimento di procura alle liti al difensore.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Presidente

Dott. NOVIK ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. MAZZEI Antonella P. - Consigliere

Dott. LOCATELLI Giuseppe - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso il decreto n. 191/2012 CORTE APPELLO di PALERMO, del 12/05/2014;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ((omissis)) NOVIK;
lette le conclusioni del PG Dott. ANIELLO Roberto che ha chiesto il rigetto del ricorso di (OMISSIS) e la dichiarazione di inammissibilita' del ricorso di (OMISSIS).
RILEVATO IN FATTO
1. Con decreto emesso il 12 maggio 2014, la Corte di appello di Palermo respingeva l'appell…

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