Cassazione penale Sez. III sentenza n. 10688 del 30 novembre 1984

ECLI:IT:CASS:1984:10688PEN

Massima

Massima ufficiale
In tema di violenza carnale o di ratto a fine di libidine o di matrimonio in danno di persona minore degli anni quattordici, nessuna efficacia giuridica può riconoscersi al consenso prestato dalla persona offesa, trattandosi di soggetto che la legge penale considera assolutamente privo di capacità di intendere e di volere. Non ha inoltre rilevanza il consenso prestato di fatto dal genitore, in considerazione del carattere individuale dei predetti delitti, i quali offendono non gli interessi della comunità parentale, ma la libertà sessuale della persona e cioè la libera e cosciente disposizione del proprio corpo ai fini sessuali, entro i limiti del diritto e del costume sociale.

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