ECLI:IT:CASS:2002:16188PEN
FATTO E DIRITTO
L'adita Corte di appello ha confermato la sentenza del Tribunale di Roma, in data 12 ottobre 1998, di condanna di V. A., P. C. e V. A. alle rispettive pene di giustizia per il contestato concorso nel reato di lesione personale in danno di A. F. (il fatto era stato ricostruito come reazione degli imputati, che, sorpresi mentre stavano danneggiando un cassonetto della nettezza urbana, erano stati rimproverati dall'A., che poi li aveva puntualmente riconosciuti nell'istruzione dibattimentale del procedimento). A confutazione di doglianze e richieste delle impugnazioni del V. e del P. (il primo, in particolare, ha richiesto l'assoluzione -almeno ai sensi dell'art. 530/2 c.p.p.- e, subordinatamente, la riduzione della pena) ha, infatti, considerato che il denunziante ha puntualmente individuato il V. (seppure non autore materiale della testata che l'aveva ferito) come compartecipe dell'iniziativa aggressiva dei tre giovani che lo ave…
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