Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 14560 del 27 marzo 2014

ECLI:IT:CASS:2014:14560PEN

Massima

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Il reato di partecipazione ad associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti può essere configurato anche nei confronti dello stabile acquirente della droga, in quanto il rapporto sinallagmatico dello scambio è assorbito nel vincolo associativo, essendo preminente l'interesse dei protagonisti alla stabilità del rapporto, che assicura la certezza del contraente sia all'associazione, che trova la garanzia della disponibilità dell'acquirente della sostanza stupefacente commerciata, sia all'acquirente, che deriva dal rapporto associativo la certezza della fornitura. La prova del reato associativo può essere desunta dalla commissione dei reati-fine da parte degli associati, dalla continuità dei contatti, dalla frequenza degli aggiornamenti, dalla familiarità e immediata reciproca comprensione dei linguaggi criptici, essendo sufficiente la consapevolezza del partecipe della natura illecita delle attività, senza che sia necessaria la conoscenza di tutte le attività rientranti nel programma indeterminato dell'associazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUSCO Carlo Giuseppe - Presidente

Dott. MASSAFRA Umberto - Consigliere

Dott. BLAIOTTA Rocco Marco - Consigliere

Dott. ESPOSITO Lucia - Consigliere

Dott. DELL'UTRI Marco - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) n. il (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 1620/2013 pronunciata dal Tribunale della Liberta' di Catania il 3.10.2013;

sentita nella camera di consiglio del 4.3.2014 la relazione fatta dal Cons. Dott. Marco Dell'Utri;

sentito il Procuratore Generale, in persona del Dott. Policastro Aldo, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. - Con atto in data 2.12.2013, (OMISSIS), a mezzo del proprio difensore,…

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