Cassazione penale Sez. II sentenza n. 15126 del 19 aprile 2012

ECLI:IT:CASS:2012:15126PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'ambito del sindacato sulle misure di prevenzione, è tenuto a verificare la rispondenza degli elementi esaminati ai parametri legali imposti per l'applicazione delle singole misure, senza poter sindacare il vizio di motivazione per illogicità manifesta, potendo esclusivamente denunciare il caso di motivazione inesistente o meramente apparente. Pertanto, il giudice della prevenzione può valorizzare circostanze e argomenti tratti da precedenti provvedimenti giurisdizionali, anche se contraddetti da pronunce definitive, purché tali elementi siano rilevanti e condizionanti il giudizio di pericolosità sociale, salvo che le circostanze valorizzate non siano state irrevocabilmente escluse nella loro sussistenza dal giudice penale. L'autonomia del procedimento di prevenzione dal processo penale consente al giudice della prevenzione di considerare elementi ininfluenti ai fini della decisione penale, ma rilevanti ai fini del giudizio di pericolosità sociale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO Giuseppe M - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - rel. Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. D'ARRIGO Cosimo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 223/2009 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 04/11/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ENZO IANNELLI;

Letti gli atti, il decreto impugnato, il ricorso;

Letta la richiesta del Sostituto Procuratore Generale, Dr. ((omissis)), per l'inammissibilita' del ricorso.

Udita la relazione del Cons. Dr. ((omissis)).

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