Cassazione penale Sez. V sentenza n. 23042 del 31 maggio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:23042PEN

Massima

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La legittima difesa trova applicazione quando il soggetto agente sia mosso dal bisogno di rimuovere il pericolo di un'aggressione, mediante una reazione proporzionata ed adeguata, anche se non calibrata con precisione a causa della concitazione del momento, salva l'ipotesi di manifesta sproporzione. Pertanto, il giudice deve valutare attentamente le circostanze del caso concreto, senza escludere aprioristicamente l'esimente della legittima difesa solo sulla base della reciprocità delle lesioni, qualora emerga che l'imputato abbia reagito ad una previa aggressione subita. In tali ipotesi, il giudice è tenuto a motivare adeguatamente le ragioni per le quali ritiene che non sussistano i presupposti per il riconoscimento della scriminante, avendo riguardo ai principi giurisprudenziali consolidati in materia.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. MORELLI Francesca - Consigliere

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 7436/2012 CORTE APPELLO di ROMA, del 10/02/2015;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 04/04/2016 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GUARDIANO ALFREDO;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. DELEHAYE Enrico, che ha concluso per il rigetto del ricorso.
Udito, per la parte civile, l'Avv. (OMISSIS), che ha concluso per il rigetto o l'inammissibilita' del ricorso.
Udito il …

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