Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 27336 del 4 luglio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:27336PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esaminare il ricorso avverso l'ordinanza di custodia cautelare in carcere, è tenuto a verificare la congruità e la logicità della motivazione, non essendo sufficiente il mero richiamo a precedenti giurisprudenziali o a generiche censure di illogicità, senza alcun riferimento specifico agli elementi fattuali e probatori del caso concreto. Inoltre, la mera prospettazione di un programma terapeutico in corso o di un ridimensionamento degli addebiti contestati, in assenza di adeguata documentazione e argomentazione, non costituisce di per sé motivo sufficiente per escludere l'esigenza cautelare e la proporzionalità della misura restrittiva disposta. Il giudice di legittimità, pertanto, è legittimato a dichiarare inammissibile il ricorso quando le deduzioni del ricorrente risultano meramente assertive e prive di idonea giustificazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Presidente

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. DOGLIOTTI Massimo - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) MA. PA. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 20/11/2007 TRIB. LIBERTA' di TORINO;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. DOGLIOTTI MASSIMO;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. SELVAGGI Eugenio di inammissibilita' del ricorso.

FATTO E DIRITTO

Con ricorso per cassazione in data 10.12.2007 Ma. Pa. impugnata l'ordinanza del Tribunale di Torino 20.11.2007 che aveva rigettato gli appello…

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