Cassazione penale Sez. II sentenza n. 15835 del 10 aprile 2019

ECLI:IT:CASS:2019:15835PEN

Massima

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Il sequestro preventivo disposto dal giudice è legittimo quando la motivazione del provvedimento, pur sintetica, illustra in modo adeguato e logico gli elementi di fatto e di diritto posti a fondamento della sussistenza del fumus commissi delicti, senza che sia necessaria una puntuale confutazione di tutte le deduzioni difensive, essendo sufficiente che il giudice abbia esaminato e valutato gli argomenti rilevanti ai fini della decisione. Il ricorso per cassazione avverso il provvedimento cautelare reale è ammissibile solo per violazione di legge, che ricorre quando la motivazione sia del tutto assente o meramente apparente, perché priva dei requisiti minimi di coerenza, completezza e ragionevolezza tali da rendere incomprensibile l'iter logico seguito dal giudice. Pertanto, il mero dissenso del ricorrente sulla valutazione di elementi di fatto compiuta dal giudice di merito non è deducibile in sede di legittimità, essendo preclusa una nuova valutazione di tali elementi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Presidente

Dott. ALMA Marco Mari - Consigliere

Dott. PARDO Ignaz - rel. Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - Consigliere

Dott. MONACO Marco Mari - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
Sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 09/08/2018 del TRIB. LIBERTA' di ENNA;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. IGNAZIO PARDO;
udite le conclusioni del PG Dott. BIRRITTERI LUIGI, che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
Udito il difensore avv.to (OMISSIS), in difesa di (OMISSIS), che si riporta ai motivi di ricorso e ne chiede l'accogli…

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