Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 25005 del 25 giugno 2024

ECLI:IT:CASS:2024:25005PEN

Massima

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Il divieto di prevalenza della circostanza attenuante della "costituzione in carcere" di cui all'art. 385, comma 4, c.p. sulla recidiva reiterata e specifica di cui all'art. 99, comma 4, c.p. può essere ritenuto costituzionalmente illegittimo, in quanto tale divieto, pur rientrando nell'ambito delle scelte discrezionali del legislatore, può determinare un'alterazione degli equilibri costituzionalmente imposti sulla strutturazione della responsabilità penale, vanificando il principio della necessaria proporzione della pena rispetto all'offensività del fatto. Infatti, la circostanza attenuante della "costituzione in carcere" è espressiva della "resipiscenza" del colpevole e determina quindi una minore gravità del fatto, partecipando della medesima natura di altre attenuanti per le quali la Corte costituzionale ha già ritenuto irragionevole il divieto di prevalenza rispetto alla recidiva "ad effetto speciale". Tuttavia, tale questione di legittimità costituzionale può risultare irrilevante nel caso concreto, qualora il giudice abbia comunque ritenuto equivalente la circostanza attenuante rispetto all'aggravante della recidiva reiterata e specifica, sulla base di una motivazione adeguata che tenga conto della complessiva valutazione della personalità del reo e della gravità del fatto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta da

Dott. FIDELBO Giorgio - Presidente

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

Dott. AMOROSO Riccardo - Consigliere

Dott. GALLUCCI Enrico - Consigliere Rel.

Dott. DI GIOVINE Ombretta - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
Sul ricorso proposto da Aj.Bl., nato in Macedonia il (Omissis)
avverso la sentenza della Corte di appello di Roma del 19-05-2023
visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Enrico Gallucci;
lette le conclusioni scritte del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Giuseppe Riccardi, che ha chiesto che il ricorso venga rigettato.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di appello di Roma con sentenza del 19 maggio 2023 (motivazione depositata il successivo 25 luglio) ha confermato quella di primo grado del Tribunale…

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