Cassazione penale Sez. II sentenza n. 25693 del 18 giugno 2009

ECLI:IT:CASS:2009:25693PEN

Massima

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Il concorso nel reato non può essere dedotto dalla mera compresenza o connivenza dell'imputato, ma richiede una motivazione specifica che dimostri il suo effettivo contributo causale all'azione criminosa. L'onere della prova della responsabilità penale grava sull'accusa e non può essere addossato all'imputato, il quale non ha l'obbligo di dimostrare la propria estraneità ai fatti. La motivazione della sentenza di condanna deve pertanto illustrare in modo logico e coerente gli elementi di fatto e di diritto che giustificano il giudizio di responsabilità, senza limitarsi a un mero richiamo ad altre pronunce. In caso di carenza o illogicità della motivazione, la sentenza deve essere annullata e il processo rinviato ad altro giudice per un nuovo esame.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASUCCI Giuliano - Presidente

Dott. MONASTERO Francesco - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Ri. Gi. , nato a (OMESSO);

dall'avv. ((omissis)) del foro di Napoli nell'interesse di:

R. G. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Napoli, Quarta Sezione Penale, in data 28/2/2006;

Sentita la relazione della causa fatta, in pubblica udienza, dal Consigliere Dott. GALLO Domenico;

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dr. STABILE Carmine,…

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