Il reato di falsa attestazione sull'identità personale (art. 495 c.p.) si configura quando l'imputato fornisce, in plurime occasioni di controllo di polizia, generalità sempre differenti tra loro, in assenza di elementi probatori diversi dalle sue dichiarazioni che ne comprovino la veridicità. La pluralità di attestazioni differenti, in sé, è sufficiente a ritenere configurato il reato, essendo irrilevante l'incertezza circa la data esatta della commissione del fatto, purché sia certa la sua perpetrazione. L'onere di allegare elementi idonei a superare l'efficacia probatoria delle precedenti condotte mendaci grava sull'imputato, non potendosi accogliere il salto logico per cui la circostanza che l'imputato abbia mentito almeno in una occasione connoti automaticamente di falsità tutte le sue dichiarazioni, anche l'ultima. Tuttavia, la declaratoria di incostituzionalità dell'aggravante di cui all'art. 61, n. 11-bis c.p. comporta l'annullamento della sentenza limitatamente a tale profilo, con rinvio per la rideterminazione della pena.