Consiglio di Stato sentenza breve n. 5028 del 2015

ECLI:IT:CDS:2015:5028SENB

Massima

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Il titolare di un'attività commerciale di somministrazione di alimenti e bevande, che abbia ottenuto in via giudiziale una concessione di occupazione di suolo pubblico per l'esercizio di tale attività, non può chiedere il subentro nella concessione qualora abbia ceduto l'azienda a terzi, in quanto viene meno il requisito soggettivo della titolarità dell'attività commerciale, che costituisce il presupposto per il rilascio e il mantenimento della concessione di occupazione del suolo pubblico. Ciò anche nell'ipotesi in cui la validità della cessione dell'azienda sia oggetto di controversia civile, atteso che, allo stato, il cedente non risulta più titolare dell'attività e, pertanto, difetta del requisito soggettivo necessario per formulare l'istanza di subentro. Inoltre, il rilascio della concessione di occupazione del suolo pubblico, avvenuto in esecuzione di una precedente sentenza, non preclude all'amministrazione di valutare successivamente la compatibilità dell'occupazione con le esigenze di tutela del bene pubblico, anche in considerazione di sopravvenuti vincoli di carattere culturale e paesaggistico sull'area interessata, e di disporne la decadenza ove ne ricorrano i presupposti. In tali ipotesi, l'amministrazione non è tenuta a dare esecuzione al giudicato formatosi sulla precedente sentenza, atteso che la situazione di fatto e di diritto è radicalmente mutata rispetto a quella esistente al momento del rilascio della concessione.

Sentenza completa

N. 06163/2015
REG.RIC.

N. 05028/2015REG.PROV.COLL.

N. 06163/2015 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

ex artt. 38 e 60 cod. proc. amm.
sul ricorso numero di registro generale 6163 del 2015, proposto dal signor Gianni Di Laudo, rappresentato e difeso dall'avvocato Gianfranco Di Meglio con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via Innocenzo XI, n. 8;

contro

Roma Capitale, in nome del sindaco pro-tempore, rappresentata e difesa per legge dall'avvocato Rosalda Rocchi, domiciliata in Roma, via del Tempio di Giove, n. 21;

per la riforma

della sentenza del T.A.R. Lazio, Sede di Roma, Sez. II ter, n. 410/2015, resa tra le parti, concernente l’esecuzione del giudicato della sentenza n. 2135/92 Tar Lazio, Sez. II;.

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