Il deposito di materiali inerti in un'area destinata dal piano urbanistico a "verde agricolo", anche se inserita in zona industriale, necessita di un preventivo titolo edilizio, in quanto determina una trasformazione permanente del suolo inedificato, ai sensi dell'art. 3, comma 1, lettera e.7) del D.P.R. n. 380/2001. L'incompatibilità di tale destinazione d'uso con le previsioni delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano degli Insediamenti Produttivi, che consentono nelle aree a verde agricolo le sole attività agrarie, legittima l'adozione da parte dell'amministrazione comunale di un provvedimento di demolizione e ripristino dello stato dei luoghi, in applicazione del principio di legalità urbanistica e di tutela dell'interesse pubblico alla corretta pianificazione del territorio. Il mero carattere temporaneo del deposito e la possibilità di rimozione dei materiali non sono sufficienti a escludere la necessità del titolo edilizio, atteso che tale condizione ricorre solo laddove l'opera abbia, sin dall'inizio, una funzione limitata nel tempo e, comunque, si presti ad un uso non protratto oltre 180 giorni, secondo quanto previsto dall'art. 6, comma 1, lett. e bis) del D.P.R. n. 380/2001 in tema di attività edilizia libera. Pertanto, la realizzazione di un deposito di materiali inerti in un'area destinata dal piano urbanistico a "verde agricolo", anche se inserita in zona industriale, richiede il preventivo rilascio di un titolo edilizio, in mancanza del quale l'amministrazione comunale è legittimata ad adottare un provvedimento di demolizione e ripristino dello stato dei luoghi, in applicazione del principio di legalità urbanistica e di tutela dell'interesse pubblico alla corretta pianificazione del territorio.