Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 25651 del 1 luglio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:25651PEN

Massima

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Il reato di corruzione, nelle sue varie forme, integra un reato a forma libera, plurisoggettivo, a concorso necessario, di natura bilaterale, fondato sul "pactum sceleris" tra privato e pubblico ufficiale (o incaricato di pubblico servizio). La prova del patto corruttivo richiede l'accertamento del nesso tra l'utilità data o promessa e l'atto da compiere o l'asservimento della funzione da parte del pubblico ufficiale, dimostrando che tale utilità sia stata la causa della prestazione e dell'accettazione da parte del pubblico ufficiale. La prova della sola dazione indebita di una utilità in favore del pubblico ufficiale non è sufficiente, essendo necessario valutare tale elemento unitamente alle altre circostanze di fatto acquisite al processo, in applicazione del principio di cui all'art. 192, comma 2, c.p.p. Inoltre, ai fini della punibilità del corruttore, rileva la qualificazione giuridica del fatto come corruzione impropria o per l'esercizio della funzione, in relazione al momento di perfezionamento del reato rispetto all'entrata in vigore della legge n. 190 del 2012, che ha novellato la fattispecie di cui all'art. 318 c.p. La prova certa del momento di conclusione del patto corruttivo è quindi essenziale per l'esatta applicazione della norma penale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta da:

Dott. FIDELBO Giorgio - Presidente

Dott. PACCILLI Giuseppina A. Rosaria - Consigliere

Dott. ROSATI Martino - Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Relatore

Dott. D'ARCANGELO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
1. Ma.Di., nato a M il (Omissis)
2. Le.Gu., nato a R il(Omissis);
3. Azienda Agraria (...) s.s. di Le.Gu.
avverso la sentenza emessa dalla Corte di Appello di Ancona il 10/07/2023;
visti gli atti ed esaminato il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere, ((omissis));
udito il Sostituto Procuratore Generale, dott. Ci.Al., che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso proposto nell'interesse di Ma.Di. e l'annullamento con rinvio della sentenza impugnata per Le.Gu. e per la società Azienda Agraria (...) s.s. di Le.Gu.;

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