Cassazione penale Sez. V sentenza n. 10973 del 7 marzo 2017

ECLI:IT:CASS:2017:10973PEN

Massima

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Il reato di estorsione si configura quando il terzo incaricato dall'originario creditore di esigere il credito, pur agendo con violenza o minaccia nei confronti del debitore, persegue anche propri autonomi interessi illeciti, come il conseguimento di un ingiusto profitto, oltre al mero scopo di coadiuvare il creditore a farsi ragione da sé. In tal caso, la condotta integra il delitto di estorsione di cui all'art. 629 c.p. e non quello di esercizio arbitrario delle proprie ragioni di cui all'art. 393 c.p., a prescindere dalla natura, lecita o illecita, del credito vantato. Ai fini della configurabilità del reato di estorsione, è sufficiente che il terzo incaricato agisca con violenza o minaccia nei confronti del debitore anche per il perseguimento di propri autonomi interessi illeciti, come il recupero di un credito in misura maggiore rispetto a quanto spettante al mandante, a nulla rilevando la convinzione del terzo di agire per la riscossione di un proprio credito legittimo. Inoltre, per ritenere sussistente il delitto di estorsione, è necessario che il giudice accerti la consapevolezza del terzo incaricato degli accordi per la spartizione del ricavato dell'attività estorsiva, anche sulla base di elementi indiziari, come le conversazioni intercettate. L'aggravante di cui all'art. 7 d.l. n. 152/1991 è configurabile anche in assenza della prova dell'appartenenza dell'agente ad un'associazione di tipo mafioso, essendo sufficiente che la violenza o la minaccia richiamino alla mente e alla sensibilità della vittima la forza intimidatrice tipicamente mafiosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LAPALORCIA Grazia - Presidente

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - rel. Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 12/05/2015 della CORTE ASSISE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udito in PUBBLICA UDIENZA del 28/06/2016, la relazione svolta dal Consigliere Dr. ROSA PEZZULLO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto dei ricorsi;
udito pe…

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