Cassazione penale Sez. V sentenza n. 21041 del 26 maggio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:21041PEN

Massima

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Il reato di partecipazione ad associazione mafiosa, quale fattispecie a consumazione permanente, si perfeziona con l'adesione del soggetto all'organizzazione criminale e perdura fino alla data della pronuncia della sentenza di condanna, senza che sia necessario l'accertamento della commissione di specifici reati-fine. L'appartenenza all'associazione mafiosa può essere provata attraverso le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, la cui attendibilità intrinseca ed estrinseca deve essere attentamente valutata dal giudice di merito, il quale può ritenere sussistente il reato associativo anche in assenza di ulteriori riscontri esterni, purché le dichiarazioni dei pentiti siano logicamente coerenti e non presentino contraddizioni insanabili. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella determinazione del trattamento sanzionatorio, potendo riconoscere le attenuanti generiche anche a soggetti ritenuti appartenenti ai vertici dell'organizzazione criminale, sulla base di una valutazione complessiva della personalità dell'imputato e della sua precedente biografia giudiziaria. Infine, il reato di associazione mafiosa, in quanto fattispecie a consumazione permanente, è soggetto alla disciplina sanzionatoria più severa introdotta dalla legge successiva al momento della sua consumazione, individuata nella data della pronuncia della sentenza di condanna di primo grado.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROTELLA Mario - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - rel. Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) PA. FR. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 876/2007 CORTE APPELLO di CALTANISSETTA, del 22/10/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 23/02/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO BEVERE;

udito il P.G. in persona del Dott. SALZANO Francesco che ha concluso per il rigetto;

udito il difensore avv. Daniele Salvatore.

FATTO E DIRITTO

Con sentenza 22.10.09, la cor…

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