Cassazione penale Sez. I sentenza n. 20017 del 14 maggio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:20017PEN

Massima

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Nel procedimento di prevenzione antimafia, ai fini dell'applicazione della misura personale della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza nei confronti di un soggetto indiziato di appartenenza ad associazione mafiosa, è sufficiente la sussistenza di circostanze di fatto, oggettivamente valutabili e controllabili, che conducano ad un giudizio ragionevole di probabilità circa il suo coinvolgimento nel sodalizio criminoso, senza che sia necessario il raggiungimento della certezza richiesta nel processo penale. Tuttavia, in assenza di un precedente riconoscimento giudiziale della mafiosità del soggetto, il requisito dell'attualità della pericolosità sociale non può essere presunto in via automatica, ma deve essere accertato in concreto dal giudice di merito, tenendo conto dell'evoluzione della posizione del proposto e della cessazione dei fattori che in passato avevano giustificato il giudizio di pericolosità. Diversamente, la confisca di prevenzione dei beni, quale misura patrimoniale autonoma, può essere disposta anche in assenza dell'applicazione della misura personale, purché sia accertata la pericolosità sociale del soggetto al momento dell'acquisizione dei beni da sottoporre a confisca.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAMPETTI Umberto - Presidente

Dott. NOVIK Adet Toni - Consigliere

Dott. BONITO Francesco - rel. Consigliere

Dott. SANDRINI Enrico Giuseppe - Consigliere

Dott. CASA Filippo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso il decreto n. 93/2009 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 29/11/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. FRANCESCO MARIA SILVIO BONITO;

lette le conclusioni del PG Dott. Stabile Carmine, il quale ha chiesto il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO

1. Con decreto del 29 novembre 2012 la Corte di appello di Napoli, giu…

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