Cassazione penale Sez. II sentenza n. 27546 del 5 ottobre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:27546PEN

Massima

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La circostanza aggravante di cui all'art. 61 c.p., n. 5, che prevede un aumento di pena per i reati commessi "approfittando di circostanze di tempo, di luogo o di persona, anche in riferimento all'età della vittima", trova applicazione nei casi in cui l'età avanzata della persona offesa abbia agevolato la condotta delittuosa dell'agente, in quanto la minorata capacità di resistenza psicofisica dell'anziano ne ha compromesso la possibilità di opporsi efficacemente alle prospettazioni decettive. Tale aggravante non richiede una specifica motivazione in ordine all'effettiva incidenza dell'età sulla capacità di reazione della vittima, essendo sufficiente il mero dato anagrafico, in ragione della massima di esperienza che individua nell'anziano una condizione di vulnerabilità tale da facilitare l'azione criminosa. Peraltro, il riconoscimento di tale aggravante non comporta una duplicazione degli effetti sanzionatori, in quanto essa valorizza un profilo di maggiore disvalore della condotta, distinto dalla mera realizzazione degli elementi costitutivi del reato di truffa. Quanto alle circostanze attenuanti generiche, il giudice può legittimamente negarle anche in presenza di una condotta collaborativa dell'imputato, qualora tale comportamento non sia espressione di una reale riconsiderazione critica del proprio operato e di una discontinuità con il precedente modus agendi, ma sia dettato da meri fattori contingenti, come la prospettiva di una imminente perquisizione. Infine, il riconoscimento della recidiva, con i conseguenti effetti di aggravamento della pena, è correttamente motivato dalla Corte di merito sulla base della reiterazione di condotte delittuose omogenee, che manifesta una marcata propensione al crimine da parte dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domenico - Presidente

Dott. BORSELLINO ((omissis)) - Consigliere

Dott. FILIPPINI Stefano - Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - Consigliere

Dott. PERROTTI Massimo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 22/1/2019 della Corte di appello di Firenze;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udito il pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ((omissis)), che ha concluso per la inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte d'appello di Firenze, con la sentenza indicata in epigrafe, ha confermato la decisio…

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