Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 28016 del 26 giugno 2019

ECLI:IT:CASS:2019:28016PEN

Massima

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Il giudizio di attualità della pericolosità sociale ai fini dell'applicazione di una misura di prevenzione personale deve essere fondato su una concreta e specifica valutazione degli elementi sintomatici della persistenza della pericolosità del proposto, tenendo conto dell'evoluzione della sua personalità nel periodo successivo all'accertamento penale, del suo comportamento durante l'eventuale stato detentivo e del suo sforzo per precostituirsi le condizioni del reinserimento sociale, come l'assunzione di uno stile di vita improntato al rispetto delle persone e delle istituzioni. In particolare, ove sia decorso un apprezzabile lasso di tempo tra l'accertamento penale e la formulazione del giudizio di prevenzione, il giudice è tenuto a verificare la persistenza della pericolosità sociale del proposto in relazione ai tre indicatori fondamentali costituiti dal livello del suo coinvolgimento nella pregressa attività del gruppo criminoso, dalla tendenza del gruppo di riferimento a mantenere intatta la sua capacità operativa, nonché dalla manifestazione, nel suddetto intervallo temporale, di comportamenti denotanti l'abbandono delle logiche criminali in precedenza condivise. Inoltre, il giudice deve valutare anche eventuali condotte non costituenti reato, ma comunque sintomatiche della persistenza della pericolosità sociale, nonché l'eventuale svolgimento di attività lavorativa da parte del proposto durante il periodo di sottoposizione a misure cautelari o restrittive della libertà personale, in quanto elementi rilevanti ai fini della verifica dell'attualità della pericolosità. La motivazione del provvedimento applicativo della misura di prevenzione deve dare conto in modo specifico e concreto di tali elementi, senza limitarsi a considerazioni di carattere generico.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIDELBO Giorgio - Presidente

Dott. COSTANZO Angelo - rel. Consigliere

Dott. CRISCUOLO Anna - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto del 17/09/2018 della CORTE APPELLO di CALTANISSETTA;
udita la relazione svolta dal Consigliere ANGELO COSTANZO;
lette le conclusioni del Sostituto procuratore generale PERLA LORI per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con decreto n. 19/18 la Corte di appello di Caltanissetta ha confermato il decreto con cui il Tribunale di Enna il 21/12/2016 (dep. 11/01/2017) ha applicato a …

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