Cassazione penale Sez. II sentenza n. 19104 del 16 maggio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:19104PEN

Massima

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Il giudice del riesame, nel procedimento cautelare, può modificare la qualificazione giuridica del reato rispetto a quella ipotizzata dal pubblico ministero, purché il fatto contestato, inteso come accadimento della realtà, rimanga immutato e l'indagato abbia avuto la possibilità di difendersi. Tuttavia, qualora il giudice ravvisi un diverso reato rispetto a quello originariamente contestato, deve specificare se tale diversa imputazione scaturisca dai medesimi fatti, diversamente valutati, o da una condotta differente ascrivibile all'indagato, assicurando in quest'ultimo caso il rispetto del diritto di difesa attraverso il contraddittorio. Il giudice non può mutare illegittimamente, in assenza di una preventiva contestazione, il presupposto della misura cautelare, violando così il diritto di difesa dell'indagato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIRENA ((omissis)) - Presidente

Dott. TADDEI ((omissis)) - Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) GA. LA. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 27/2010 TRIB. LIBERTA' di AREZZO, del 09/11/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. DOMENICO CHINDEMI;

lette/sentite le conclusioni del P.G. Dott. SPINACI Sante che ha chiesto il rigetto del ricorso;

udito il difensore avv. Zuccala' ((omissis)) che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.

OSSERVA IN FATTO

Il Tribunale di Arez…

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