Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 22011 del 7 giugno 2012

ECLI:IT:CASS:2012:22011PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La violenza usata da un soggetto per opporsi all'azione di sequestro di sostanza stupefacente da parte di ufficiali di polizia giudiziaria, che si siano qualificati come tali e abbiano esibito i relativi documenti, integra il delitto di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni, indipendentemente dalla consapevolezza dell'imputato circa la qualifica degli operanti, in quanto la finalità specifica della condotta violenta è elemento sufficiente per la configurazione del reato, senza che rilevi la conoscenza soggettiva della qualifica degli agenti. La valutazione della pena congrua rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, la cui motivazione non è sindacabile in sede di legittimità se non in caso di manifesta illogicità o irragionevolezza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. GARRIBA Tito - Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. FAZIO ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS);

avverso la sentenza del 25-11-2010 della Corte di Appello di Torino;

visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis))ia Fazio;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale VOLPE Giuseppe che ha concluso per la inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. (OMISSIS) ric…

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