Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 11358 del 16 marzo 2023

ECLI:IT:CASS:2023:11358PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La partecipazione ad un'associazione di tipo mafioso può essere desunta anche in assenza di una continuità temporale nella realizzazione dei reati-fine, purché siano accertati gravi indizi di un legame stabile e duraturo con il sodalizio criminoso, desumibili dalle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia e dalle risultanze delle intercettazioni, anche in relazione al ruolo di fiducia ricoperto all'interno dell'organizzazione. La presunzione relativa di attualità delle esigenze cautelari, prevista dall'art. 275 c.p.p., comma 3, per i reati di stampo mafioso, opera anche in caso di periodi di "silenzio" dell'indagato, a meno che non emergano elementi inequivoci di una definitiva rescissione del vincolo associativo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Presidente

Dott. CRISCUOLO Anna - Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

Dott. D'ARCANGELO Fabrizio - Consigliere

Dott. DI GIOVINE Ombretta - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 15/09/2022 del Tribunale di Catanzaro;
visti gli atti, l'ordinanza impugnata e il ricorso;
udita la relazione del consigliere Dr. Ombretta Di Giovine;
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Lori Perla, che ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza in epigrafe, il Tribunale di Catanzaro, in…

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