Cassazione penale Sez. II sentenza n. 39156 del 28 settembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:39156PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così espresso: La valutazione degli elementi di prova ai fini della sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza a carico dell'indagato rientra nell'ambito del merito della decisione cautelare, la cui motivazione non può essere censurata in sede di legittimità se non per vizi specifici e non per una mera diversa valutazione delle circostanze di fatto, in assenza di palesi illogicità o travisamenti. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione degli elementi probatori, purché la motivazione sia congrua e rispettosa dei canoni di logicità e ragionevolezza. Il sindacato di legittimità sulla motivazione della decisione cautelare è pertanto limitato alla verifica della sua sufficienza e coerenza logica, senza poter sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, salvo i casi di manifesta illogicità o travisamento dei fatti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - rel. Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamill - Consigliere

Dott. ALMA Marco Mari - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI CATANIA;
nei confronti di:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 69/2015 TRIB. LIBERTA' di CATANIA, del 27/01/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. UGO DE CRESCIENZO;
lette/sentite le conclusioni del PG Dott. FODARONI Maria Giuseppina la quale conclude per inammissibilita' del ricorso.
MOTIVI DELLA DECISIONE
Il Procuratore della Repubblica di Catania, ex articolo 311 cod. proc. pen. ric…

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