Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esercizio della propria funzione di tutela della legalità dell'azione amministrativa, afferma che l'ordinanza sindacale che dispone la sospensione dell'attività lavorativa e produttiva di un impianto di biogas, nonché la rimozione immediata di rifiuti maleodoranti e del digestato stoccato, deve essere adottata nel rispetto dei presupposti di legge, in particolare dell'art. 50 del TUEL, e previa adeguata istruttoria e motivazione, al fine di garantire il corretto bilanciamento tra l'esigenza di tutela della salute pubblica e dell'ambiente e il diritto di iniziativa economica privata. L'amministrazione comunale, nell'esercizio dei propri poteri di ordinanza contingibile e urgente, è tenuta a verificare concretamente la sussistenza dei presupposti di fatto e di diritto che legittimano l'adozione di tali provvedimenti, evitando provvedimenti arbitrari, illogici o sproporzionati. Inoltre, l'amministrazione deve assicurare il rispetto del principio di partecipazione procedimentale, consentendo agli interessati di interloquire e produrre elementi a propria difesa, al fine di addivenire ad una decisione ponderata e rispettosa dei diritti e degli interessi in gioco. Infine, l'amministrazione deve tener conto della normativa di settore in materia di rifiuti e di impianti di biogas, al fine di adottare provvedimenti coerenti e conformi alla disciplina vigente. In caso di sopravvenuto difetto di interesse alla prosecuzione del giudizio, il ricorso deve essere dichiarato improcedibile.