Tribunale Amministrativo Regionale Lombardia - Milano sentenza n. 1036 del 2021

ECLI:IT:TARMI:2021:1036SENT

Massima

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La discrezionalità di cui l'amministrazione comunale dispone in materia di pianificazione urbanistica è ampia e non richiede una particolare motivazione, oltre a quella ricavabile dai criteri e principi generali che ispirano il piano regolatore generale, potendosi derogare a tale regola solo in presenza di specifiche situazioni di affidamento qualificato del privato. Le scelte urbanistiche del Comune, pertanto, non possono essere sindacate se non in presenza di manifesta illogicità. L'amministrazione comunale, nell'adottare e approvare il Piano di Governo del Territorio, non è obbligata a una analitica confutazione di ciascuna osservazione presentata dai privati, essendo sufficiente per la loro reiezione il mero contrasto con i principi ispiratori del piano. Inoltre, in materia urbanistica non opera il principio del divieto di reformatio in peius, in quanto l'interesse dei privati alla conferma della previgente disciplina è un interesse di mero fatto non tutelabile in sede giurisdizionale, essendo l'amministrazione comunale titolare di un'ampia discrezionalità nell'effettuazione delle proprie scelte.

Sentenza completa

Pubblicato il 23/04/2021

N. 01036/2021 REG.PROV.COLL.

N. 02809/2013 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia

(Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 2809 del 2013, proposto da
Immobiliare Grandi Marche di Elena Merlino & C. S.a.s., in persona del legale rappresentante
pro

tempore
, rappresentata e difesa dall'avvocato Tiziano Giovanelli, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio ‘fisico’ presso il suo studio in Milano, Corso Plebisciti, 13;

contro

Comune di Paderno Dugnano, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato Monica Modolo, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

per l'annullamento

in parte qua

a) …

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