Il contratto d'appalto, pur essendo un contratto a forma libera, può prevedere per talune modifiche o integrazioni la necessità della forma scritta ad substantiam. Tuttavia, tale requisito formale non è necessario quando le variazioni alle modalità esecutive dell'opera siano state concordate tra le parti, anche attraverso uno scambio di corrispondenza che evidenzi inequivocabilmente l'incontro dei consensi. In tal caso, il giudice di merito può valutare la sussistenza dell'accordo anche attraverso presunzioni e testimonianze, senza che tale apprezzamento sia sindacabile in sede di legittimità, salvo vizi logici o giuridici della motivazione. Inoltre, la proposizione dell'eccezione di inadempimento contrattuale da parte di una delle parti legittima il giudice a procedere ad una valutazione comparativa degli opposti inadempimenti, al fine di verificarne la proporzionalità rispetto alla funzione economico-sociale del contratto e il loro impatto sull'equilibrio sinallagmatico, sulle posizioni delle parti e sui loro interessi. In tale contesto, il mancato adempimento di una parte può giustificare il rifiuto dell'altra di eseguire la propria prestazione, senza che ciò integri un inadempimento contrattuale.