La massima giuridica che si può estrarre dalla sentenza è la seguente: Il diritto di "persistenza" delle convenzioni vigenti con gli enti locali, previsto dall'art. 3, comma 3, del D.L. 25 marzo 2010 n. 40 convertito in L. 22 maggio 2010 n. 73 in favore delle società di riscossione tributi locali cancellate dall'Albo ministeriale e ammesse alle procedure di amministrazione straordinaria, non opera quando la risoluzione del rapporto contrattuale con l'ente locale sia stata pronunciata per gravi inadempimenti del concessionario, essendo in tal caso "fatte salve le disdette, le revoche o le risoluzioni degli affidamenti o delle convenzioni già intervenute, o che interverranno nel corso della procedura, per cause diverse dalla cancellazione delle medesime società dall'Albo". La norma, infatti, pur riconoscendo un diritto di persistenza, prevede espressamente delle ipotesi derogatorie, tra cui quelle in cui la risoluzione del rapporto sia stata determinata da gravi inadempienze contrattuali del gestore, a prescindere dalla sopravvenuta cancellazione dall'Albo.