Cassazione penale Sez. I sentenza n. 42635 del 18 novembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:42635PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La continuazione tra più reati, che comporta un trattamento sanzionatorio più favorevole, presuppone l'anticipata ed unitaria ideazione di tali violazioni, già insieme presenti alla mente del reo nella loro specificità almeno a grandi linee, situazione ben diversa dalla mera reiterazione di illeciti della stessa specie dovuta a un bisogno persistente, a una scelta di vita o a un programma generico di attività delittuosa. La prova di tale congiunta previsione, che investe l'interiorità psichica del soggetto, deve essere ricavata da indici esterni significativi, come l'omogeneità delle condotte, la prossimità temporale, la sistematicità e le abitudini programmate di vita, i quali hanno carattere sintomatico e non direttamente dimostrativo. Pertanto, la mera progressione criminale rafforzata dal successo di un meccanismo truffaldino, che spinge il reo a reiterare e moltiplicare le condotte illecite, esclude automaticamente la continuazione, dovendo l'unitario disegno risalire al momento in cui fu concepito il primo reato, mentre resta irrilevante la successiva reiterazione dell'illecito, pur con modalità ripetitive, in conseguenza di impulsi successivamente insorti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - rel. Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. SIOTTO Maria Cristin - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) HU. MA. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 535/2010 CORTE APPELLO di BOLOGNA, del 22/02/2011;

sentita la relazione fatta dal Presidente Dott. BARDOVAGNI Paolo;

lette le conclusioni del P.G. (conformi).

OSSERVA

Con l'ordinanza in epigrafe la Corte d'Appello di Bologna ha provveduto, quale giudice dell'esecuzione, sulla richiesta di HU. Ma. di applicazione della disciplin…

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