Cassazione penale Sez. V sentenza n. 11981 del 13 marzo 2017

ECLI:IT:CASS:2017:11981PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La condanna per il reato di ingiuria non può essere pronunciata quando il fatto è depenalizzato e non costituisce più reato, mentre per il reato di minacce la sentenza deve essere annullata con rinvio al giudice di merito per un nuovo esame, in quanto la motivazione risulta carente e non consente di desumere elementi di prova a carico dell'imputato. Il giudice di merito, nel nuovo esame, dovrà valutare attentamente la sussistenza degli elementi costitutivi del reato di minacce, tenendo conto anche dell'eventuale applicabilità di cause di giustificazione, come la provocazione da parte della persona offesa, e fornire adeguata motivazione in ordine alle risultanze probatorie. Il principio di diritto impone al giudice di merito di procedere ad un riesame completo e approfondito della vicenda, al fine di accertare la responsabilità dell'imputato in modo conforme ai canoni di logicità e completezza della motivazione, nel rispetto del diritto di difesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SAVANI Piero - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silva - rel. Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 21/05/2015 del GIUDICE DI PACE di VARESE;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 23/09/2016, la relazione svolta dal Consigliere Dr. SILVANA DE BERARDINIS;
Udito il Procuratore Generale in perdona del Dr. DI LEO GIOVANNI che ha concluso per annullamento senza rinvio per l'articolo 594 c.p. e…

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