Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Latina sentenza n. 860 del 2013

ECLI:IT:TARLT:2013:860SENT

Massima

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La precarietà di un'opera edilizia non dipende dalla sua facile amovibilità, bensì dalla sua concreta destinazione a soddisfare una necessità contingente e ad essere prontamente rimossa, essendo irrilevante la destinazione soggettivamente attribuita dall'installatore. Il requisito della temporaneità deve essere valutato in base a criteri oggettivi, avendo riguardo all'oggetto della costruzione nei suoi dati tecnici e alla sua effettiva destinazione materiale, che ne evidenzi un uso realmente precario o temporaneo, per fini specifici e cronologicamente delimitabili. Pertanto, opere che vengono riproposta con regolarità all'inizio di ogni stagione non possono essere considerate precarie, in quanto non soddisfano il requisito della temporaneità oggettiva richiesto dalla giurisprudenza per escludere la necessità di un titolo abilitativo edilizio.

Sentenza completa

N. 01164/2005
REG.RIC.

N. 00860/2013 REG.PROV.COLL.

N. 01164/2005 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

sezione staccata di Latina (Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1164 del 2005, proposto da: Marina di Badino S.r.l., in persona del legale rappresentante p.t., rappresentata e difesa dall'avv. Simone Rinaldi, con il quale domicilia, ex lege, presso la Segreteria di questa Sezione in Latina, via A. Doria, 4;

contro

Comune di Terracina, in persona del Sindaco p.t., non costituito in giudizio;

per l'annullamento

dell’ordinanza del 6 settembre 2005, n.135/X con cui il Comune di Terracina ha intimato alla ricorrente la demolizione di opere edilizie realizzate.

Visti il ricorso e i relativi allegati;

Viste le memori…

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