Il permesso di soggiorno per attesa occupazione, ai sensi dell'art. 37 del D.P.R. 394/1999, ha una durata massima di 12 mesi dalla data di iscrizione nelle liste di collocamento, oltre la quale non è configurabile un potere discrezionale di proroga da parte dell'amministrazione. Il superamento di tale termine, in assenza di un nuovo rapporto di lavoro documentato, legittima il diniego del rinnovo del permesso, senza che rilevi la valutazione di prospettive di lavoro delineatesi nelle more del procedimento. Inoltre, il legame familiare con i soli fratelli presenti sul territorio italiano non è idoneo a fondare la richiesta di ricongiungimento familiare ai sensi dell'art. 29 del Testo Unico Immigrazione, in mancanza di un rapporto di convivenza che qualifichi in modo peculiare tale legame. Infine, la mancata traduzione del provvedimento di diniego nella lingua madre dello straniero non comporta l'illegittimità del provvedimento, ma può determinare soltanto l'eventuale rimessione in termini dell'interessato, al fine di consentirgli di svolgere con compiutezza l'impugnazione, ove ne abbia fatto richiesta.