Cassazione penale Sez. I sentenza n. 56691 del 17 dicembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:56691PEN

Massima

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Il vizio parziale di mente, pur non escludendo totalmente la capacità di intendere e di volere, può ridurre in modo significativo la capacità di comprendere il disvalore e le conseguenze del proprio agire, nonché la libertà di autodeterminazione, in presenza di una condizione di grave stress emotivo e di fragilità psicologica del soggetto, tale da determinare un'alterazione delle sue facoltà mentali al momento del fatto, senza tuttavia integrare i requisiti di una vera e propria infermità di mente. In tali casi, il giudice, nel valutare la riduzione della pena, deve tenere conto non solo dell'entità della diminuita capacità di intendere e di volere, ma anche delle modalità particolarmente violente e della gravità oggettiva del fatto commesso, al fine di operare un bilanciamento equo tra la diminuita imputabilità e l'estrema efferatezza della condotta. La limitata incidenza della malattia mentale sulla capacità di autodeterminazione, pur non escludendo totalmente la responsabilità, può giustificare una riduzione della pena, ma non in misura tale da risultare irrisoria rispetto alla gravità del fatto, dovendo il giudice valutare complessivamente tutti gli elementi del caso concreto.

Sentenza completa

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 27/06/2017 della CORTE ASSISE APPELLO di CATANZARO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Dott. GIACOMO ROCCHI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore, Dott. ZACCO FRANCA, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza indicata in epigrafe, la Corte di assise di appello di Catanzaro, in riforma di quella del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Paola appellata da (OMISSIS), escludeva l'aggravante della premeditazione, riteneva prevalente la circostanza del vizio parziale di mente, gia' riconosciuta dal Giudice di primo grado, sulla residua aggravante e rideterminava la pena in anni quattordici di reclusione, confermando nel resto la sentenza appellata.
La (OMISSIS) e' imputata del delitto di omicidio del figlio (…

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