Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 24577 del 21 giugno 2024

ECLI:IT:CASS:2024:24577PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere finalizzata all'intermediazione illecita e allo sfruttamento del lavoro è configurabile anche in assenza della consumazione dei reati-fine, essendo sufficiente la prova dell'esistenza di un vincolo associativo stabile e di un programma criminoso indeterminato, desumibili anche dalla reiterazione di condotte di sfruttamento lavorativo in danno di singoli lavoratori. L'elemento psicologico del reato associativo è integrato dalla consapevolezza e volontà di far parte di una struttura organizzata, dotata di autonomia e stabilità, finalizzata alla commissione di una pluralità indeterminata di reati, a prescindere dalla realizzazione effettiva dei singoli delitti programmati. La prova della sussistenza dell'associazione per delinquere può essere desunta da una pluralità di elementi, quali l'organizzazione di uomini e mezzi, la ripartizione di compiti, la condivisione di un modus operandi, la stabilità del vincolo e l'indeterminatezza del programma criminoso, anche in assenza di una puntuale indicazione degli esiti delle intercettazioni, laddove la difesa non abbia previamente censurato tale profilo in sede di gravame. Il reato associativo, infatti, si configura come fattispecie di pericolo, la cui esistenza non è condizionata alla consumazione dei reati-fine, essendo sufficiente la prova della creazione del vincolo associativo e della condivisione del programma delinquenziale. Pertanto, la natura permanente di uno o più dei reati-fine non esclude la configurabilità del delitto di associazione per delinquere, atteso che il vincolo associativo deve perdurare anche oltre la realizzazione dei singoli reati programmati, esprimendo una capacità progettuale autonoma e persistente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta da:

Dott. CIAMPI Francesco Maria - Presidente

Dott. CALAFIORE Daniela - Consigliere

Dott. CAPPELLO Gabriella - Relatore

Dott. CIRESE Marina - Consigliere

Dott. GIORDANO Bruno - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Mo.Sa. (CUI omissis) nato il omissis
avverso la sentenza del 28/02/2023 della CORTE APPELLO di FIRENZE
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
svolta la relazione dal Consigliere GABRIELLA CAPPELLO;
uditi il Procuratore generale, in persona del sostituto FRANCESCA COSTANTINI, la quale ha concluso richiamando le conclusioni scritte già rassegnate e chiedendo il rigetto del ricorso;
uditi altresì l'avv. Ir.Ro. del foro di Catanzaro, per delega dell'avv. Lorenzo Calvani per le parti civili Mo.Fa. e Fi.Ci., la quale ha concluso confer…

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