Cassazione penale Sez. I sentenza n. 26670 del 27 luglio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:26670PEN

Massima

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La condotta di chi, dopo aver costretto la vittima a distendersi a terra, la colpisce con più fendenti di coltello in zone vitali del corpo, dimostra univocamente la volontà di uccidere, integrando il reato di tentato omicidio aggravato, anche qualora l'azione criminosa non sia portata a compimento per l'intervento di terzi che interrompono l'azione delittuosa. Infatti, l'idoneità degli atti a provocare la morte della vittima, valutata ex ante in base alle modalità dell'azione e alle circostanze concrete, unitamente all'univocità degli atti esecutivi, sono elementi sufficienti a configurare il tentato omicidio, a prescindere dall'esito finale dell'azione criminosa. La desistenza volontaria, che escluderebbe la configurabilità del tentativo, non ricorre quando l'azione delittuosa si interrompe per fattori esterni all'agente, come l'intervento di terzi, e non per una libera determinazione dell'autore del reato di rinunciare al proposito criminoso. In tali casi, la condotta dell'agente, caratterizzata dalla reiterazione di colpi in zone vitali con un'arma da taglio idonea a cagionare la morte, integra inequivocabilmente gli estremi del tentato omicidio aggravato, non potendo essere ricondotta a un mero episodio di lesioni personali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. SANDRINI ((omissis)) - Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandr - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
1) (OMISSIS), nato il (OMISSIS);
Avverso la sentenza n. 5584/2014 emessa il 26/01/2015 dalla Corte di appello di Milano;
Udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));
Udito il Procuratore generale, in persona Del dott.ssa ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
Udita per il ricorrente l'avv. (OMISSIS).
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza emessa il 10/04/2014 il G.U.P. del Tribunale di Monza, procedendo con rito abbreviato, condannava …

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