Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, nell'esaminare la controversia tra la società Autostrade per l'Italia S.p.A. e l'ANAS S.p.A. nonché il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in merito alla richiesta di versamento dei canoni derivanti dalle subconcessioni collegate all'utilizzo del sedime autostradale e dalle altre attività collaterali, ha affermato che la giurisdizione sulla questione non spetta al giudice amministrativo, bensì al giudice ordinario. Ciò in quanto, secondo l'orientamento giurisprudenziale consolidato, le controversie aventi ad oggetto la mera debenza dei canoni del rapporto di concessione, nonché i diritti patrimoniali derivanti dalla convenzione tra le parti, configurano questioni a contenuto meramente patrimoniale, le quali rientrano nell'eccezione prevista dall'art. 133, comma 1, lett. b) e c) del Codice del processo amministrativo, e pertanto sono riservate alla cognizione del giudice ordinario, trattandosi di questioni afferenti a diritti soggettivi. La giurisdizione del giudice amministrativo, in materia di concessione di beni pubblici, sussiste solo quando la controversia coinvolge la verifica dell'azione autoritativa della Pubblica Amministrazione sul rapporto sottostante ovvero l'esercizio di poteri discrezionali nella determinazione di indennità, canoni o altri corrispettivi. Laddove, invece, la questione abbia un contenuto meramente patrimoniale, senza che assuma rilievo un potere di intervento dell'amministrazione a tutela di interessi generali, la controversia resta soggetta alla giurisdizione del giudice ordinario.