Consiglio di Stato sentenza n. 602 del 2019

ECLI:IT:CDS:2019:602SENT

Massima

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Il Comune, nell'esercizio del potere discrezionale attribuitogli dalla legge provinciale n. 7 del 2006, può fissare un termine di durata massima omogeneo per tutte le concessioni estrattive di porfido in essere, purché tale termine sia determinato in funzione della preventiva quantificazione del volume massimo di materiale estraibile, tenendo conto delle medie estrattive degli ultimi cinque anni e degli investimenti effettuati dai concessionari, anche per il miglioramento delle condizioni di sicurezza sul lavoro. Tale metodologia, pur non prevedendo una durata differenziata per ciascuna concessione in base alle peculiarità del singolo lotto e degli investimenti operati, risulta comunque legittima in quanto funzionale a consentire l'accorpamento di più lotti in vista di una più razionale coltivazione sia in termini ambientali che di sicurezza, nel rispetto della ratio legis di garantire l'apertura al mercato del settore estrattivo del porfido in tempi ragionevoli e di superare il precedente regime monopolistico e predatorio. Pertanto, il Comune non è tenuto a determinare la durata di ciascuna concessione in base alla sola quantità di materiale residuo estraibile, potendo fissare un termine massimo omogeneo di 18 anni, a condizione che tale termine sia correlato alla preventiva quantificazione del volume massimo estraibile e agli investimenti effettuati dai concessionari. Inoltre, il Comune può prevedere, oltre al termine di 7 anni riconosciuto a tutti i concessionari, ulteriori termini premiali di durata fino al raggiungimento del limite massimo di 18 anni, subordinatamente al verificarsi di specifiche condizioni relative al mantenimento dei livelli occupazionali, agli investimenti per la sicurezza, alla partecipazione a iniziative di promozione della filiera del porfido e di valorizzazione delle relative professionalità. Tali criteri premiali, pur non essendo tassativi, devono tuttavia essere coerenti con la ratio legis della disciplina transitoria, incentrata sulla corretta individuazione dell'entità del materiale prelevabile e sulla durata residua delle concessioni alla luce delle pregresse vicende imprenditoriali di ciascun concessionario, senza introdurre oneri prestazionali non pertinenti rispetto a tali finalità.

Sentenza completa

Pubblicato il 24/01/2019

N. 00602/2019REG.PROV.COLL.

N. 00827/2014 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso in appello iscritto al numero di registro generale 827 del 2014, proposto da:
Industria Italiana Porfido s.r.l., in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato ((omissis)) in Roma, via Cosseria, n. 5;

contro

Comune di Albiano, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato ((omissis)), in Roma, ((omissis)), n. 7;
Provincia Autonoma di Trento, in persona del Presidente
pro tempore
, rappresentata e difesa dagli avv…

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