Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 30363 del 18 luglio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:30363PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare personale perde efficacia e determina l'inammissibilità del relativo gravame quando, nel corso del procedimento di impugnazione, si verifica la cessazione della misura applicata, in quanto viene meno l'interesse concreto ed attuale del ricorrente alla decisione sull'impugnazione stessa. Tale principio trova applicazione anche nel caso in cui il soggetto sottoposto alla misura cautelare sia stato rimesso in libertà, in quanto la sopravvenuta estinzione o perdita di efficacia della misura restrittiva determina il venir meno dell'interesse all'impugnazione, rendendo la stessa inammissibile. La valutazione dell'interesse all'impugnazione deve essere effettuata in relazione al momento in cui la Corte di Cassazione è chiamata a pronunciarsi, senza che assumano rilievo eventuali vicende successive che abbiano determinato la cessazione della misura cautelare. Pertanto, il giudice di legittimità, nel dichiarare l'inammissibilità del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse, non entra nel merito della legittimità del provvedimento impugnato, limitandosi a prendere atto dell'intervenuta estinzione della misura cautelare e della conseguente perdita di interesse del ricorrente alla decisione sull'impugnazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. OLIVA Bruno - Presidente

Dott. MANNINO ((omissis)) - Consigliere

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. DOGLIOTTI Massimo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

CA. NU. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 18/10/2007 TRIB. LIBERTA' di CALTANISSETTA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. DOGLIOTTI MASSIMO;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. ((omissis)) C., il quale ha chiesto l'annullamento con rinvio limitatamente alle esigenze cautelari e rigetto nel resto, anzi il rigetto totale;

udito il difensore avv. DACRUI Giuseppe.

FATTO E DIRITTO

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