Il vincolo di inedificabilità assoluta derivante dalla fascia di rispetto dei corsi d'acqua, previsto dall'art. 96, lett. f), del r.d. 523/1904 e successive modificazioni, comporta il divieto di rilascio di concessioni edilizie in sanatoria per opere abusive realizzate all'interno di tale fascia, in quanto tale vincolo è informato a ragioni pubblicistiche di tutela del libero deflusso delle acque e non ammette deroghe o eccezioni. Pertanto, il diniego di condono edilizio per opere abusive ricadenti in zona sottoposta a tale vincolo paesaggistico-ambientale risulta pienamente legittimo e doveroso, in applicazione del divieto di cui all'art. 32, comma 27, lett. d), del d.l. n. 269/2003, convertito in l. n. 326/2003, essendo tali opere in contrasto con la disciplina urbanistica ed edilizia vigente. Il vincolo di inedificabilità assoluta derivante dalla fascia di rispetto dei corsi d'acqua, essendo preesistente all'abuso edilizio, preclude in modo inderogabile la possibilità di sanatoria, indipendentemente dall'epoca di realizzazione dell'opera abusiva, in quanto tale vincolo opera ope legis e non è suscettibile di essere superato o derogato nemmeno attraverso il procedimento di condono edilizio.