La presenza stabile del lavoratore irregolare sul territorio nazionale dal 31/12/2011 costituisce un requisito oggettivo essenziale per l'accesso alla procedura di emersione dal lavoro irregolare, la cui prova può essere fornita anche attraverso elementi di carattere indiretto, purché siano ragionevolmente prossimi a tale data e siano idonei ad attestare la continuità della presenza in Italia. In particolare, il periodo utile per dimostrare la presenza in Italia può essere individuato nell'arco temporale di un anno a ritroso dalla data di inizio del rapporto di lavoro da regolarizzare, salvo che non vi siano concreti motivi che rendano inattendibile o implausibile tale continuità. L'omesso versamento dei contributi previdenziali per un solo trimestre, la presenza di un ulteriore domestico alle dipendenze del datore di lavoro e un episodio di accattonaggio segnalato successivamente non sono di per sé elementi ostativi all'accoglimento dell'istanza di emersione, dovendo l'amministrazione procedere ad una valutazione complessiva della vicenda, anche alla luce della documentazione prodotta dall'interessato.