Il falso in atto pubblico commesso al fine di ottenere un profitto o la copertura assicurativa di un veicolo, pur essendo accertato nel merito, può essere dichiarato estinto per intervenuta prescrizione, qualora la data di commissione del reato risulti diversa da quella indicata nell'imputazione, senza che ciò incida sull'esercizio del diritto di querela da parte della persona offesa. In tali casi, la Corte di Cassazione, pur rilevando la manifesta infondatezza delle censure relative alla costituzione di parte civile e alla motivazione sulla responsabilità dell'imputato, deve comunque pronunciare l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata per essere il reato estinto per prescrizione, restando in tal senso superate le deduzioni inerenti all'applicazione dei benefici di legge, mentre va pronunciato il rigetto del ricorso agli effetti civili.