Cassazione penale Sez. II sentenza n. 44607 del 29 novembre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:44607PEN

Massima

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Il giudice di merito non può fondare la propria decisione di condanna su dichiarazioni rese dall'imputato, se questi non è stato effettivamente sottoposto ad esame, essendo rimasto contumace in entrambi i gradi di giudizio. L'utilizzo di una informazione inesistente e rilevante ai fini della decisione si traduce in un vizio della motivazione, comportando l'annullamento della sentenza e la trasmissione degli atti ad un nuovo giudice di appello per una nuova valutazione degli elementi di responsabilità. Il principio di diritto è che la condanna non può fondarsi su dichiarazioni attribuite all'imputato, ma non effettivamente rese, in quanto ciò integra un vizio della motivazione che inficia la decisione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO ((omissis)) - Presidente

Dott. BERNABAI Renato - Consigliere

Dott. ZAPPIA Pietro - Consigliere

Dott. AMBROSIO Annamaria - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) MA. DO. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 10/06/2004 CORTE APPELLO di POTENZA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. ZAPPIA PIETRO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. DELEHAYE Enrico che ha concluso per il rigetto del ricorso.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Con sentenza del 25.3.2003 il Tribunale di Matera, Sezione D…

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