Il Comune può subordinare il rilascio di una concessione per l'occupazione di suolo pubblico all'acquisizione del consenso del proprietario dell'area, anche se privata, al fine di assicurare un'ordinata sistemazione delle attività commerciali e prevenire potenziali conflitti tra le diverse pretese di occupazione di spazi adiacenti. Tale previsione regolamentare non può ritenersi manifestamente illogica o illegittima, in quanto volta a tutelare gli interessi dei terzi titolari di diritti reali sul bene oggetto di occupazione. Pertanto, il Comune può legittimamente richiedere all'istante di produrre il titolo di proprietà o il consenso dei comproprietari o dell'amministratore condominiale, nonché il nulla osta del proprietario e dell'esercente dell'attività commerciale contigua, prima di rilasciare la concessione richiesta. L'occupazione di un'area privata, su cui non risulti formalmente costituita una servitù di pubblico passaggio, comporta l'esenzione dal pagamento del canone, salvo che l'area non sia di fatto soggetta a pubblico passaggio, nel qual caso il canone è dovuto nella misura del 30%. Infine, la mancata pubblicazione ufficiale di alcune parti del regolamento comunale non ne determina l'inefficacia, qualora il testo sia comunque reperibile sul sito istituzionale dell'ente.