La conferenza di servizi, nell'ambito del procedimento autorizzativo di un impianto di trattamento rifiuti ai sensi dell'art. 208 del D.Lgs. 152/2006, può legittimamente esprimere un parere favorevole al progetto, anche in presenza di un parere negativo del Comune interessato, purché tale determinazione sia adeguatamente motivata e risulti il frutto di una ponderazione ragionevole e bilanciata degli interessi pubblici e privati coinvolti. Il Comune non può successivamente annullare in autotutela il parere tacitamente formatosi in sede di conferenza, senza una valutazione comparativa degli interessi in gioco e senza una congrua motivazione, in quanto ciò integra una violazione degli artt. 21-nonies e 21-quinquies della Legge n. 241/1990. In tal caso, il parere comunale tacitamente espresso mantiene efficacia, con conseguente improcedibilità del ricorso proposto dal Comune avverso l'autorizzazione regionale.